Un archetipo è un’immagine primigenia presente nella psiche di ogni essere umano sin dalla nascita, la quale è in grado di orientare e organizzare la percezione di sé, del mondo e delle relazioni con gli altri.
L’archetipo è di per sé privo di forma, e può essere considerato come un codice informazionale, una struttura energetica in grado di manifestarsi in modi differenti a seconda della prospettiva e del livello di coscienza da cui la persona lo guarda.
Un archetipo è, ad esempio, la “Donna”.
La “Donna” può essere, a seconda delle circostanze, mia madre, mia figlia, la mia sposa o la mia amante, o la mia anziana nonna.
Questo vale ovviamente nei casi in cui un essere umano di sesso femminile sia oggettivamente mia madre, mia figlia, la mia compagna, etc. Tuttavia potrei scorgere tutti questi tratti archetipici nella medesima persona.
Il medesimo archetipo inoltre dispiega il proprio significato anche sul piano verticale: esso mostra cioè anche quelle funzioni psichiche che trascendono la coscienza ordinaria, trovandosi al di sopra, o al di sotto, della dimensione umana e personale.
La “Donna” produce pertanto, verso l’alto, anche le figure della Dea, la Grande Madre o la Madre Terra, la Maestra, la Sacerdotessa, la Vergine Maria, Maria Maddalena Sposa del Cristo, la Shakti, e ogni possibile immagine sacra e religiosa l’essere umano abbia rappresentato con fattezze femminili.
Verso il basso, la “Donna” è invece la rappresentazione di tutti gli aspetti ombra della psiche rappresentabili con sembianze femminili: la strega, l’ammaliatrice, la prostituta, la peccatrice, la sacerdotessa nera, la madre dispotica, etc.
Una analoga esposizione, potrebbe ovviamente essere svolta in relazione all’archetipo del “L’Uomo”.
È importante notare come questi aspetti superiori (archetipi “divini” di luce) e inferiori (archetipi “inferi” dell’ombra), siano tutti proiettabili sull’ “altro” da noi.
Questa oscillazione tra la proiezione di archetipi divini e quella di archetipi inferi è particolarmente accentuata nelle persone con una vita spirituale profonda, secondo il principio per il quale tanto maggiore la luce, quanto maggiore l’ombra. La proiezione è in sé un fattore positivo di crescita.
La proiezione di un archetipo svolge tuttavia la sua funzione evolutiva solo se questa viene riconosciuta come tale, ossia se il contenuto proiettivo viene successivamente ritirato e interiorizzato: per questo è bene tenere sempre ben presente che il significato di un archetipo, sia esso umano o sovrumano, luminoso o infernale, riguarda sempre degli aspetti interni alla nostra psiche. È dentro di noi che dobbiamo realizzare il divino, e consapevolizzare la rispettiva ombra.