Due eventi apparentemente scollegati fra loro, occorsi negli ultimi giorni, racchiudono un profondo significato simbolico:
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La realtà non è la Sostanza in sé (1). La Sostanza universale esiste a prescindere dall’Uomo e agli Uomini è immanente e trascendente al contempo. Essa, dunque, rimane ad essi inconoscibile nella sua totalità e solo da essi “intuibile”, nella stessa misura in cui gli esseri umani, pur essendo solo una parte infinitesimale della Sostanza, e proprio in quanto tali, ne sono immagine e ne riproducono somiglianza.
Ho avuto la ventura di leggere uno scritto di Michela Murgia ove si parlava di “matria” (sic!), deridendo la vecchia Patria e proclamando quest’ultima non solo moneta fuori corso, ma addirittura questione pericolosissima. Il testo mi pare interessante e non privo di spunti critici, perché nella sua pur sintetica struttura si cristallizzano alcuni dei tratti salienti dell’odierno spirito del tempo, contraddistinto dall’ubiquitaria demonizzazione della nazione e della Patria come concetti perigliosi e foriere di sciagure (dall’imperialismo, al nazionalismo, etc.).
«Le prospettive non allineate con il monopolio dell’informazione gestito a senso unico dai signori del mondialismo per il tramite degli oratores di accompagnamento (clero giornalistico e circo mediatico) sono demonizzate, ostracizzate ed eventualmente anche sanzionate come fake news.» da Fake news, cioè quando una notizia non piace ai dominanti – di Diego Fusaro
L’antefatto. Come ogni anno, ho preso parte alla veglia pasquale nella notte santa presso la mia parrocchia: la liturgia della luce, il canto dell’Exsultet, la liturgia della parola (con le sue diverse letture) e poi, ancora, la liturgia battesimale, con le litanie dei santi e la rinnovazione delle promesse battesimali e, infine, la consacrazione eucaristica.
L’abiura del Reale, il delirio soggettivista, il surreale individualismo che pretende di costruire il mondo “tutto intorno al Sé”: Ananké (Ἀνάγκη), la Dea greca della Necessità generata insieme al Tempo (Chrònos), teme il ritorno di suo padre Il Chàos primordiale ed è oggi incatenata dal mostro del “secondo me è così” nell’antro oscuro dell’umana pretesa di “ridurre” razionalmente ad una linearità logica la sfericità palindroma, concentrica e multidimesionale dell’Essere.
Che cosa c’è di più rivoluzionario, rispetto allo status quo dell’esistente, del mettere al mondo una nuova vita?
Intell-Attuale
Arte & Letteratura/Attualità/Cultura & Società/Diritto & Giustizia/Economia/Filosofia/Politica/StoriaL’amor che move il Sole e l’altre stelle (Paradiso XXXIII,145)