Se si considera l’Amore come una “negazione” (alfa privativo + rad. “mos, moris” = contrario a una Volontà/situazione preesistente. Si pensi alla gravità come “distorsione” dello spazio/tempo dovuta a una massa*) si comprende come l’opera ordinatrice dell’Intelletto, nel trarre Forma dall’Informe, non fosse che il necessario complemento del Caos nella definizione del Nulla come Forma del Tutto e, a sua volta, del Tutto come Sostanza del Nulla (e viceversa).